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Iron Kingdoms 5E: IL MONDO

I REGNI DI FERRO

Le terre note come i Regni di Ferro sono state plasmate dalla forte fede delle religioni, dagli atti degli dèi stessi e da secoli di conflitti. Qui dimorano fieri popoli, dalle identità e dalle culture legate indissolubilmente al suolo sul quale costruiscono le loro case e le loro città. E, sebbene siano sopravvissuti a pestilenze, a carestie, a guerre, a invasioni e agli orrori della Rivendicazione, gli abitanti di questi regni -e delle terre incontaminate oltre i loro confini- sanno che forse sono in arrivo sfide ancora più grandi.

A rigor di termini, la qualifica di “Regni di Ferro” si applica alle terre dell’umanità, quei cinque regni che hanno firmato i Trattati di Corvis: Cygnar, Khador, Llael, Ord e il Protettorato di Menoth. Altre nazioni dell’Immoren occidentale sono comunemente incluse in quella descrizione, sebbene non abbiano preso parte ai trattati. Nel gelido nord c’è il regno nanico di Rhul. A nord-est si trova la misteriosa patria degli elfi, Ios. L’ultimo regno, incluso per consuetudine quando si parla di “Regni di Ferro”, è la nazione insulare ostile di Cryx, governata da Lord Toruk, il Padre Drago. Tutte queste nazioni, e molte altre, condividono il continente di Immoren.

Cinque anni sono trascorsi da quando i truci avvenimenti della Rivendicazione hanno strappato molto all’Immoren occidentale. L’opera di ricostruzione prosegue e numerose città e paesi sono in rovina o disabitati, mentre la natura e le bestie innaturali reclamano lentamente ciò che prima era dominio dell’umanità.

Sebbene l’Ordine Nonokrion fosse stato sconfitto, la minaccia che rappresentava non si è spenta. Gli infernali hanno agenti in tutte le nazioni dell’Immoren occidentale e c’è ancora molto da fare per scovare ed estirpare quelli ancora nascosti, oltre a quelli che sono sfuggiti. Nemmeno gli infernali sono andati totalmente distrutti. L’Ordine Nonokrion ha subito la perdita di diversi suoi grandi condottieri, ma nessuno può sapere quanti di questi esseri spaventosi attendono in agguato oltre i confini della realtà, graffiando e artigliando per entrare.

Poco dopo la Rivendicazione, il Sancteum della Chiesa di Morrow ha emanato un proclama di tolleranza religiosa che spingeva i vari credo dell’Immoren occidentale a mettere da parte le divergenze e di impegnarsi insieme per il bene di tutti. A volte capita che una simile cooperazione sia riluttante, o perfino esplosiva, ma va al di là di chi semplicemente è un fedele. Numeri sempre maggiori di trollkin, Iosani, Rhulici, ogrun e altri ancora hanno trovato una nuova casa in mezzo ai popoli prostrati dei Regni di Ferro. I resti delle comunità in precedenza emarginate vengono accolte relativamente a braccia aperte nel mondo civile, mentre le incredibili innovazioni dei cyrissisti superstiti, unite ai già considerevoli progressi degli arcanisti, degli ingegneri e degli alchimisti, che fossero cygnarani, ordici o llaelesi, hanno condotto a un rinascimento tecnologico per numerose nazioni flagellate dalla rivendicazione. I frutti di questa cooperazione hanno accelerato il processo di ricostruzione in buona parte dell’Immoren occidentale.

Ma non tutte le nazioni godono di una tale prosperità. Il Protettorato di Menoth è poco più dell’ombra di se stesso, lacerato dalle lotte interne e frastagliato, mentre l’idealista Sovrano Tristan Durant guidava migliaia di esuli a fuggire dal continente. Molti dei pellegrini di Durant lasciarono Caen a Henge Hold e chi non riuscì a oltrepassare la soglia prima che venisse distrutta seguì la sua riluttante guida attraverso il Meredius, fino al lontano continente di Zu. Un clero ridotto all’osso presta ancora servizio in molte delle cattedrali un tempo grandiose del Protettorato, ma sempre meno fedeli ascoltano le loro parole e, a ogni anno che passa, sempre più insediamenti del Protettorato diventano città fantasma… a volte nel vero senso della parola.

A Khador, un paese svuotato da una forte presenza di infernali all’interno della corte imperiale stessa, la Rivendicazione fu seguita da un periodo di grave decadenza e tumulti civili. Ad ogni modo, oggi l’impero si sta risollevando e, benché gli ultimi cinque anni abbiano visto la pace oltre i suoi confini, i sovrani di altri paesi temono che Khador inizi nuovamente a gettare sguardi bramosi sui suoi vicini.

Anche Cryx è rimasta tranquilla dopo la sconfitta degli infernali. I soldati dell’Impero dell’Incubo si sono battuti insieme ai loro colleghi viventi nella grande battaglia finale a Henge Hold, ma ben pochi nell’Immoren occidentale credono che sia cambiato molto, quando si parla delle legioni di Toruk. Il Padre Drago e le sue truppe si limitano semplicemente a leccarsi le ferite e ad attendere.

Più preoccupanti sono le storie -o l’assenza di esse- che vengono dal paese di Ios. Quel che si sa per certo è che gli Iosani, con l’aiuto degli skorne, misero a segno una vittoria definitiva contro gli infernali, per poi rivoltarsi contro i loro stessi alleati. Sebbene adesso controllino i territori nel profondo delle Marche D’Eliotropia che un tempo appartenevano agli skorne, nessuno sa che cosa sia accaduto alla sua popolazione. È fuori di dubbio che dopo la Rivendicazione Ios sia stata ghermita da qualche nuovo cataclisma, ma finora non è arrivata voce da oltre i bui confini della nazione. Molti profughi iosani che risiedevano al di fuori dalla madrepatria vi sono ritornati in cerca di parenti e persone care, ma nessuno ha più fatto ritorno. Che cosa attenda dentro quei tetri boschi è un mistero… un mistero che non promette nulla di buono per i popoli ai suoi confini.