Il Nono Mondo è costruito sulle spoglie degli otto che lo hanno preceduto, in particolare degli ultimi quattro. Affondando la mano nella polvere del terreno scoprirete presto che ogni particella del suolo è stata lavorata, processata o fatta crescere per poi essere restituita alla terra sotto forma di terrisco, una sottile rena artificiale creata dall’implacabile carezza del tempo.

Contemplando l’orizzonte potreste chiedervi se quella che vedete sia una montagna o ciò che resta di un ciclopico monumento eretto da un popolo il cui ricordo è ormai smarrito. Sappiate che la vibrazione che avvertite in profondità, nelle viscere della terra, sotto i vostri piedi, non è altro che l’ingranaggio ancora operante del motore di un vasto complesso di macchine, estese fino a toccare l’ampiezza di interi regni.

Numenera è un gioco diverso dai soliti giochi per un gran numero di motivi. Basti pensare, per esempio, che non si ottengono PE sconfiggendo nemici o superando le normali sfide del gioco. Le scoperte sono la vera anima di Numenera perchè Il Nono Mondo è incentrato sulla scoperta delle meraviglie dei mondi precedenti, una ricerca non tanto fine a se stessa ma volta a migliorare il presente e a costruire il domani.

Il Nono Mondo è un’ambientazione fantascientifica, collocata almeno un miliardo di anni nel futuro. La gente che lo abita vive tra le rovine di tecnologie impossibili da concepire e finisce per considerarle magia. Però è anche un’ambientazione fantasy medievale, senza storicità. I personaggi di Numenera possono disporre di penne a inchiostro; possono sapere come si trasmettono le malattie, o che la terra ruota intorno al sole. La tecnologia numenera è strana, essendo stata creata per lo più da (e per) esseri inumani. Giunge sotto forme che potrebbero apparire familiari ai giocatori o ai loro personaggi, ma solo attraverso la sperimentazione, l’intuito dei giocatori e le abilità dei personaggi sarà possibile identificarla e dunque farne buon uso.